L'Angelo fa la sua parte con idee, risorse e azioni per vivere in un mondo ostile
26 dicembre 2022 - Con il film "Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba", nel 1964 Stanley #Kubrick denunciava (tra l'altro) il rischio immanente di quell'equilibrio del terrore che ha portato a una proliferazione abnorme e assurda dell’arsenale nucleare mondiale. A distanza di quasi sessant'anni dal film, sono circa 13.000 le #testate attive e il #disarmo nucleare non è ancora in agenda. Si va avanti come se niente fosse, ignorando la concreta possibilità di un'apocalisse.
26 dicembre 2022 - Vi presentiamo un montaggio che fa emergere la connessione tra gli interessi americani in #Europa e l’attuale conflitto che si svolge in Ucraina tra le forze della #NATO e la #Russia. Il filo conduttore (o il tubo…) è la storia travagliata della fornitura diretta di #gas russo alla Germania tramite i gasdotti North Stream 1 e 2. Lucio #Caracciolo nel 2019 spiegava come la #Germania stesse ledendo gli interessi economici degli #USA, facendo trapelare l'enorme ingerenza americana sugli assetti europei, tali da impedire peraltro una reale mediazione tedesca sulle questioni ucraine. Nel 2021 Dario #Fabbri per Limes commentava l’intesa appena raggiunta per il raddoppio del gasdotto con le stringenti condizioni poste dagli USA. Seguono le dichiarazioni di #Biden che precedono l’invasione russa e le immediate ritorsioni successive, fino al disastroso epilogo.
8 dicembre 2022 - Con l’ostracismo insensato che dilaga da mesi nei confronti della cultura russa ai più ingenui la scelta di aprire la stagione lirica della #Scala con un’opera di #Mussorgsky ispirata a un dramma di #Puškin potrebbe sembrare un segno di distensione. Mentre il console di Kiev aveva chiesto formalmente di rivedere il programma, affermando che il Boris Godunov “Favorisce la propaganda di #Putin”, il sovrintendente della Scala Dominique #Meyer aveva risposto che “dietro la scelta di un’opera russa per la #Prima della Scala non c’è alcuna scelta #politica”.
Ma allora perché Ursula von der Leyen con #Meloni (per la prima volta alla Scala) e #Mattarella? Bisogna leggere il #Corriere per capire che tipo di lettura è stata data all’opera. 6 dicembre: «Boris Godunov», dramma della storia e del potere brutale che manipola il popolo… Eccole qui dunque le autorità italiane ed europee che assistono al “dramma del potere brutale”, onorando la cultura russa, come dice Ursula, “impedendo a Putin di distruggere il suo bellissimo patrimonio culturale”.
Alla fine della “storia vera” il popolo fa mancare il suo sostegno a Boris, acclamando al suo posto lo Zar impostore falso Dmitrij che partito dalla Polonia si dirige verso Mosca. Boris Godunov probabilmente si toglie serenamente la vita.
Chissà se il vertice dell’establishment italo-europeo, chiamato a celebrare la caduta di un tiranno russo propiziando la caduta del “tiranno” Putin, sapeva che Mussorgsky ha composto l'opera col preciso intento di sottrarsi ai canoni musicali italiani e tedeschi, basandosi sul dramma di un poeta russo, considerato il fondatore della letteratura moderna, che ha inneggiato alla rivolta popolare contro il potere autocratico. Chissà se lo capiva il pubblico, visto che in scena è andata prima di tutto l’apoteosi dell’ossequio servile al #potere.
22 ottobre 2022 - il 19 ottobre sul suo canale #Telegram V. N. #Rangeloni ha fatto vedere i bombardamenti ucraini sulla città di #Donetsk effettuati con sistemi #MLRS, forniti dalla coalizione occidentale, considerati i più potenti mai sviluppati. Il loro primo impiego operativo fu durante la prima guerra del Golfo, quando gli iracheni li soprannominarono "pioggia d'acciaio". L'MLRS ha 12 tubi di lancio da 227 mm, che sparano razzi standard M26 da 308 kg con testate a submunizioni. Ogni razzo ha 644 bombe M77, pesanti 0,23 kg capaci di perforare 100 mm di acciaio. Ogni sistema lancia dunque 7.728 bombe.
La giusta colonna sonora per immagini così agghiaccianti è quella che suonò Jimi Hendrix alla fine del concerto di #Woodstock il 18 agosto 1969.
Jimi Hendrik è morto un anno dopo il concerto il 18 settembre 1970, in circostanze mai chiarite. Michael Jeffery, il suo manager, ex uomo #CIA sospettato di tenerlo sotto controllo per volere dell’#FBI e di averlo assassinato, è morto in un incidente aereo nel 1972. Monika Dannemann, l’unica ad aver assistito ai fatti la notte del 18 settembre, secondo la versione ufficiale si è uccisa nel 1996.
8 luglio 2022 - In un discorso ai vertici della Duma di Stato e ai capi dei partiti politici della #Russia #Putin ha parlato in maniera decisa e determinata: “In generale non abbiamo ancora iniziato nulla di serio in Ucraina…“, ha detto. Ha anche raccolto la sfida dell'Occidente che dice di voler sconfiggere la Russia sul campo di battaglia: “Che ci provino…”. Insistendo sul fatto che Mosca è ancora aperta all'idea di colloqui di pace ha fatto presente che più tempo passa minori sono le prospettive di negoziato.
Il senso più generale e importante del discorso sta però nell'assunzione da parte di Putin della leadership della transizione a un nuovo ordine mondiale, non più basato sull'egemonia imperialistica anglo-americana, ma sul diritto dei popoli e delle civiltà di coltivare le proprie tradizioni e seguire il proprio destino.
Leggi anche Reuters Londra del 7 luglio: https://www.reuters.com/world/europe/russias-putin-if-west-wants-beat-us-battlefield-let-them-try-2022-07-07/22 giugno 2022 - Durante l’esclusiva di Porta a Porta è emerso il durissimo giudizio di Vladimir Solov'ëv verso l’Italia e la coalizione occidentale: “State dalla parte dei nazisti ma siete abbastanza codardi da non entrare direttamente nei combattimenti…”
https://www.raiplay.it/video/2022/06/Porta-a-Porta-ca74dc6b-c87b-4639-9f15-92b1b51d1ed5.htmlhttps://youtu.be/g1d-v4DkEgo13 giugno 2022 - Doneck, recita Wikipedia, è una città ucraina de iure, capitale de facto della Repubblica Popolare di Doneck. Vittorio Nicola Rangeloni è lì da anni e sta raccogliendo immagini e testimonianze di quello che succede pubblicandole sul suo canale Telegram https://t.me/vn_rangeloni.
Tanto è reale, inequivocabile e imbarazzante per il “nostro” mondo il suo materiale giornalistico che nessuno ne parla. Diamogli voce!
12 giugno 2022 - Riguardo al dossier dei servizi segreti, coinvolti con l’evidente obiettivo di screditare alcuni trai i più noti portavoce di un dissenso contrario alle posizioni ciecamente atlantiste del governo italiano, c’è anche uno scontro tra due modelli di giornalismo, e forse uno scontro tra due modelli sociali e due differenti visioni del mondo.
In questi giorni dure critiche sono state fatte al #Corriere della Sera e al governo per il coinvolgimento del #COPASIR soprattutto da Marco #Travaglio e Michele Santoro. Abbiamo raccolto uno stralcio dei loro interventi insieme a quelli di Alessandro Di Battista e Peter Gomez, cuciti in relazione logica con il faccia a faccia di Fiorenza Sarzanini, vice-direttrice del Corriere e autrice del pezzo pubblicato in prima pagina domenica scorsa, con Giorgio Bianchi, noto giornalista e fotoreporter esperto della guerra in Donbass e Manlio Dinucci, geografo e scrittore, entrambi sbattuti in prima pagina con l’accusa di essere strumenti della propaganda russa. La #Sarzanini è apparsa poco sicura, confusa e a tratti imbarazzata, e pur rivendicando il coraggio di non sottrarsi al confronto con coloro che si ritenevano ingiustamente accusati, di fatto non ha risposto pienamente alle domande, facendo emergere alla fine molti dubbi sulla limpidità dell’intera operazione.
29 maggio 2022 - Viktor Anatolyevich Bout ha ispirato il film di Andrew Niccol “The Lord of War”. Nel film è interpretato da Nicolas Cage nel personaggio di Yuri Orlov, nato in Ucraina ed emigrato negli USA a Brooklyn, nel quartiere di Brighton Beach che tutti conoscono come Little Odessa.
Viktor Bout in realtà è nato in Tagikistan, attualmente si trova in carcere negli USA dove sta scontando un ergastolo per traffico d'armi. Il Messaggero del 15 maggio dice che i russi lo vorrebbero libero in cambio di Brittney Griner, la stella del basket americano in cella in Russia.
13 maggio 2022 - Iryna #Vereshchuk vicepresidente dell’#Ucraina è invitata a parlare a Otto e Mezzo di Lilli #Gruber. Ha un volto austero, marziale. Indossa una camicetta verde militare. Guarda fisso in camera parlando senza esitazione chiarendo che l’Ucraina combatterà fino al ripristino dei confini ucraini del 1991, cioè fino alla riannessione dei territori della #Crimea e delle autoproclamate repubbliche del #Donbass. Servono le #armi.
Il 10 febbraio del 2015 era sindaco di una piccola città dell’estremo occidente ucraino. In un’intervista al #Guardian si mostrava preoccupata per le sorti dei giovani costretti a combattere in Donbass.
"Almeno qui la mobilitazione è stata un fallimento totale. La gente non capisce contro cosa sta combattendo. Se è una #guerra, perché non è stata dichiarata alcuna guerra? Perché la gente comune viene chiamata a prendere parte a una lotta contro i terroristi?” Spiegava il giornalista che “Il governo ha evitato di dichiarare ufficialmente lo stato di guerra, riferendosi invece alle operazioni nell'est come a un'operazione antiterrorismo” anche perché “#Kiev si sarebbe trovata difficoltà a garantire il pacchetto di sostegno richiesto dal Fondo monetario internazionale se fosse ufficialmente in guerra.” La Vereshchuk riferiva che la gente si chiedeva perché pur avendo legami diplomatici e finanziari con la #Russia doveva andare a combattere le loro truppe e morire"…. "Se la nostra regione venisse attaccata, la gente prenderebbe le armi, ma non è pronta ad andare a est e finire per uccidere altri cittadini ucraini" (We still have diplomatic and financial links with Russia and yet people are saying we have to go and fight their troops and die,” said Vereshchuk. “If our region was coming under attack, people would take up arms, but they are not ready to go to the east and end up killing other Ukrainian citizens.).
Scopriamo dall’intervista che #Putin aveva chiesto al governo ucraino di cambiare la legge che obbligava gli ucraini a non soggiornare in Russia per più di 30 giorni pena la cattura e l'invio al fronte con le repubbliche del Donbass: “Ukrainian citizens cannot stay in Russia for more than 30 days. After that they have to return to Ukraine where they are being caught and sent under the bullets again”.
https://www.theguardian.com/world/2015/feb/10/ukraine-draft-dodgers-jail-kiev-struggle-new-fightersNon è più in discussione insomma che il governo ucraino voglia cogliere l’occasione con l’aiuto degli americani e dell’#Europa per risolvere definitivamente un conflitto che ha radici profonde, antiche e antichissime.
Questo genere di conflitto, lo sappiamo bene se siamo intellettualmente onesti, si sarebbe risolto naturalmente realizzando le condizioni per un’osmosi culturale pacifica, evitando ogni ingerenza opportunistica, e indirizzando le risorse dell’#Occidente ricco e benestante, non tanto al creazione di una nuova potenza militare un po’ più a est, quanto alla raggiungimento del benessere delle popolazioni russe, bielorusse, polacche e ucraine.
Da questo punto di vista, il volto e le parole di Iryna Vereshchuk sono l’emblema del fallimento della classe politica del pianeta.
Le sequenze video sono tratte da LA7, Otto e Mezzo del 13 maggio 2022. Guarda la puntata completa su
https://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/kiev-negoziare-o-contrattaccare-putin-otto-e-mezzo-puntata-del-1352022-13-05-2022-438234#UCRAINA: Galen #Carpenter AVEVA AVVISATO!, è ricercatore senior per studi di difesa e politica estera presso il Cato Institute. Ad agosto dello scorso anno ha pubblicato un articolo citato anche dal #Giornale pochi giorni dopo con un suo articolo dal titolo “Ucraina l’alleato piu bellicoso degli Stati Uniti d’America”
“Scrive Carpenter il 30 agosto 2021 – il governo di #Kiev piuttosto che essere impegnato a costruire una #democrazia, vira verso l’autoritarismo, e la sua politica estera è pericolosamente bellicosa nei confronti del suo vicino molto più grande e potente. L’Ucraina è un partner non degno, e pericoloso per gli Stati Uniti”.
“Carpenter descrive come le forze di governo dell’Ucraina usino l’allarme di una possibile influenza russa nel Paese per perseguire l’opposizione, prendendo di mira anche tanti liberali che nulla hanno a che vedere con Mosca.”
Così, lo scorso aprile, scrive Carpenter, “#Zelenskyy ha dichiarato esplicitamente che l’unico modo per porre fine all’aggressione’ russa nel #Donbass, e all’annessione della Crimea da parte di Mosca, sarebbe stato quello di concedere all’Ucraina di aderire alla #NATO” .
“Ma un passo del genere sarebbe estremamente pericoloso – scrive Carpenter - Il Cremlino ha chiarito in più occasioni che l’adesione alla NATO di Kiev oltrepasserebbe una delle sue linee rosse, dal momento che pone a rischio la sicurezza nazionale della Russia e non sarà tollerato”.
“L’unica cosa peggiore di un ‘cliente’ [alleato subordinato ndr] debole e vulnerabile in termini di sicurezza – conclude Carpenter – è un ‘cliente’ debole e vulnerabile che cerca di perseguire una politica aggressiva che non può sostenere con le proprie risorse militari confidando nel sostegno del suo potente benefattore”.
“Visto il comportamento di Kiev. L’Ucraina potrebbe diventare la Serbia degli anni ’20. L’amministrazione #Biden non deve replicare la follia dello zar e cadere in una trappola tanto simile. Washington dovrebbe abbandonare l’Ucraina a se stessa e lasciare che badi da sola i suoi interessi”.
2 settembre 2021, Il Giornale https://piccolenote.ilgiornale.it/52821/ucraina-lalleato-piu-bellicoso-degli-stati-uniti-damerica30 agosto 2021, Ted Galen Carpenter https://www.cato.org/commentary/ukraine-washingtons-bellicose-security-client8 maggio 2022 - C’è da rimanere allibiti a leggere l’intervista di Aldo Cazzullo a Carlo De Benedetti sul #Corriere della Sera di oggi. Due mesi fa intervistato da Lilli Gruber riguardo alla guerra in #Ucraina le posizioni del magnate, sia pur preoccupate per le conseguenze economiche a livello planetario, erano - com’era prevedibile - chiaramente filo occidentali, con tanto di esaltazione della figura di Zelensky a eroe della #democrazia internazionale.
Oggi alla domanda: “Non la impressiona l’eroismo della resistenza ucraina? la risposta ha tutta un’altra luce: «È un #nazionalismo ammirevole dal punto di vista patriottico; ma alla fine è un danno per il mondo. Non ci guadagna nessuno tranne gli #Usa, che fanno soldi a palate vendendo le armi e il gas, senza subire conseguenze. Vede, la #politica non ha nulla a che vedere con la morale. Noi, ad esempio, non abbiamo gli stessi interessi dei Paesi baltici: loro temono i russi; noi la fame e l’immigrazione».”
Quello che appare veramente incredibile è il duro attacco di De Benedetti alla strategia USA, quando afferma che “Si sono inventati le #armi di distruzione di massa per giustificare la guerra in Iraq. Ebbene: non funziona. La democrazia si esporta con il successo sociale ed economico delle società organizzate democraticamente…” e finisce col dire: “A questo punto, tanto vale che gli Stati Uniti escano dalla #Nato, e che gli europei assumano la responsabilità della propria sicurezza”
Sembra che in Italia stia soffiando un vento nuovo…
L’articolo di Aldo Cazzullo https://www.corriere.it/politica/22_maggio_08/carlo-de-benedetti-intervista-guerra-putin-3b389410-ce3a-11ec-b3ba-cf41db28034c.shtmlLa puntata di Otto e Mezzo del 24 marzo 2022 https://youtu.be/M19xlutnxsoOggi, 1 maggio 2022, il Corriere pubblica un'intervista di Federico Fubini (per noi odiosamente e ottusamente veicolo - quale essa sia - della propaganda di sistema) a Jeffrey Sachs, ex direttore dello Earth Institute della Columbia University, membro dell’Accademia Pontificia per le Scienze, consigliere economico del Cremlino fra il 1990 e il 1993.
Sachs va assolutamente ascoltato. L'intervista è lunga ma importante perché rivela gli aspetti politici "dall'interno" ed esprime giudizi lucidi per conoscenza diretta dei fatti.
Malgrado i goffi tentativi di Fubini di disinnescare l'effetto dirompente delle affermazioni di Sachs, emerge la precisa responsabilità americana rispetto alle cause del conflitto tra Russia e Ucraina nonché per la mancanza di spiragli diplomatici che possano porvi fine.
Riprendendo le frasi fatte sentite ripetere ossessivamente in TV l’intervistatore fa presente “La Russia però qui è l’aggressore, che neanche aveva subito provocazioni. Non trova?”
«La Russia ha iniziato questa guerra, certo, ma in buona parte perché ha visto gli Stati Uniti entrare in modo irreversibile in Ucraina. Nel 2021, mentre Putin chiedeva agli Stati Uniti di negoziare l’allargamento della Nato all’Ucraina, Biden ha raddoppiato la scommessa diplomatica e militare. Non solo ha rifiutato di discutere con Mosca l’allargamento della Nato, ma ha fatto sì che l’impegno della Nato in questo senso fosse rinnovato al vertice del 2021, e poi ha firmato due accordi con l’Ucraina sul tema. Gli Stati Uniti hanno anche continuato le esercitazioni militari e le spedizioni di armi su larga scala. Tra l’altro è interessante vedere come gli Stati Uniti e l’Australia si stiano strappando i capelli per un patto di sicurezza tra la Cina e le piccole Isole Salomone, a 3.000 chilometri dall’Australia. Questo accordo viene visto come una terribile minaccia alla sicurezza dall’Occidente. Come si deve sentire allora la Russia riguardo all’allargamento della Nato all’Ucraina?».
Fubini insiste: “Prima della guerra l’Ucraina non aveva nemmeno una «roadmap» per l’adesione. E il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato al Cremlino, davanti a Putin, che l’Ucraina non sarebbe entrata nella Nato (…) almeno fino al 2036. Non sembra proprio una ragione sufficiente per invadere… ” Sachs con pazienza spiega:
«Dire che l’Ucraina non entrerà sembra proprio un espediente americano. In realtà, gli Stati Uniti si stavano già impegnando molto per arrivare all’interoperabilità militare dell’Ucraina con la Nato, in modo che a un certo punto l’allargamento sarebbe diventato sostanzialmente un fatto compiuto. Come il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov stesso ha detto di recente, il ministero della Difesa dell’Ucraina brulicava già di consiglieri dell’Alleanza atlantica. L’idea che l’allargamento non avrebbe avuto luogo è in realtà più un’operazione di pubbliche relazioni che una verità. È la strada scelta dagli Stati Uniti, come mostra in ogni politica di oggi. Il punto fondamentale è che gli Stati Uniti si rifiutano di discutere la questione. Questo è già un indizio»
Fubini prova un altro argomento: “Ma Putin non vuole la pace”. Risponde Sachs::
«La mia ipotesi è che gli Stati Uniti siano più riluttanti della Russia a una pace negoziata. La Russia vuole un’Ucraina neutrale e l’accesso ai suoi mercati e alle sue risorse. Alcuni di questi obiettivi sono inaccettabili, ma sono comunque chiari in vista di un negoziato. Gli Stati Uniti e l’Ucraina invece non hanno mai dichiarato i loro termini per trattare. Gli Stati Uniti vogliono un’Ucraina nel campo euro-americano, in termini militari, politici ed economici. Qui si trova la ragione principale di questa guerra. Gli Stati Uniti non hanno mai mostrato un segno di compromesso, né prima che la guerra scoppiasse, né dopo (...). Quando Zelensky ha lanciato l’idea della neutralità, l’amministrazione americana ha mantenuto un silenzio di tomba. Ora, stanno convincendo gli ucraini che possono realmente sconfiggere Putin. Ma, appunto, anche solo l’idea di sconfiggere un Paese con così tante armi atomiche è una follia. Ogni giorno setaccio i media per trovare almeno un caso di un esponente statunitense che approvi l’obiettivo di negoziare un accordo. Non ho visto di una sola dichiarazione su questo»
24 aprile 2022 - È impressionante l’entità di armamenti che dai paesi del democratico occidente stanno arrivando in Ucraina per combattere la guerra contro la Russia (1). Gran parte della popolazione mondiale sembra impazzita, fomentata dalla campagna propagandistica dei media di regime appoggia le decisioni dei governi e sembra accettare con tranquillità il rischio di una guerra nucleare e la conseguente estinzione del genere umano.
È interessante un sondaggio della CBS (2) dal quale risulta che la maggioranza degli americani sono convinti che Biden debba intervenire in Ucraina per “tante buone ragioni”. Gli americani che ritengono che l’invasione russa dell’Ucraina coinvolga l’interesse degli USA sono l’87%, e alla domanda “Quali di questi sono i motivi per cui ritieni che ciò che accade in Ucraina sia importante per gli interessi degli Stati Uniti? rispondono così (sì/no):
Fermare l'aggressione russa 87% 13%
Proteggere la vita del popolo ucraino 85% 15%
Protezione degli alleati della NATO 82% 18%
Tutela della democrazia 77% 23%
Mostrare la leadership degli Stati Uniti nel mondo 69% 31%
Quasi 3 americani su 4 ritengono che gli USA debbano inviare armi e rifornimenti in Ucraina, e 1 su 4 è persino favorevole a un intervento sul campo di battaglia delle forze americane!
La popolazione italiana si è espressa in maniera diversa: solo il 33% si è pronunciato a favore dell’invio di armi (nel famoso sondaggio dal grafico a torta manomesso di cui si è occupato anche Crozza(3)). Mai come in questa occasione è evidente la divergenza di opinioni e di interessi tra i popoli dell’occidente “democratico”, ma i governi non sembrano accorgersene, e se se ne accorgono ignorano del tutto il lacerante dibattito interno e prendono decisioni pericolose, compromettenti e irrimediabili, anche quando, come nel caso italiano, non hanno alcuna legittimazione popolare.
22 aprile 2022 - Vittorio Nicola Rangeloni ha pubblicato nel 2021 per la casa editrice Idrovolante il libro “Donbass. Le mie cronache di guerra”. In questi giorni sta documentando la guerra sul campo con immagini e interviste che rovesciano la narrazione propagandistica dei media occidentali al punto che qualcuno insinua che siano interviste false.
Purtroppo la società dell’informazione invece di stimolare lo spirito critico e l'autonoma capacità di lettura della realtà, ha abituato il pubblico a dipendere da un intermediario che spesso la filtra e la distorce strumentalmente. I video di Rangeloni sono di un realismo lampante e disarmante eppure è costretto a spiegare:
“In questi giorni, girando tra le strade della città contesa sulle coste del Mare d’Azov, sono molte le persone che, avvistando la patch “PRESS” sul mio giubbotto antiproiettile, si sono avvicinate a me di loro spontanea volontà per sfogarsi, per condividere le loro emozioni oppure semplicemente per chiedere informazioni di qualsiasi tipo. Questa gente chiede di essere ascoltata, si rivolge alle autorità, cerca risposte alle innumerevoli domande che si pone da settimane.
C’è chi continua a non credere a questa gente, mettendo in dubbio le interviste raccolte in distretti diversi, di persone incontrate per strada a caso, senza fare censure o selezioni. Ma per quanto mi riguarda - che piaccia o meno - ritengo che sia doveroso continuare a raccogliere opinioni, testimonianze e fatti, raccontando eventi, storie di persone, edifici e luoghi.”
19 aprile 2022 - Nella puntata del 12 aprile 2022 di Otto e Mezzo, Lilli #Gruber e Stefano #Feltri (con la collaborazione di Tomaso #Montanari… sic!) stringono d’assedio la giornalista russa Nadana #Fridrikhson attuando un’azione di delegittimazione mirata e volontaria, particolarmente disgustosa in considerazione dell’appartenenza di entrambi i giornalisti alla famosa lobby #BILDERBERG. ...leggi tutto
11 aprile 2022 - Stefano Orsi racconta che il petrolio russo viene “lavato” in Lituania preparando la cosiddetta “miscela lituana” e comprato a basso prezzo dagli americani che poi lo rivendono agli stessi europei obbligati a sanzionare la Russia.
https://youtu.be/Lh88XwmVDHo10 aprile 2022 - Non possiamo dubitare dell'intelligenza di autori televisivi e giornalisti che sono arrivati ai più alti livelli di carriera perciò aspettiamo di capire “a che gioco stanno giocando”. Nel frattempo ci pare giusto scompigliare le carte mettendo in risalto certe ridicole ipocrisie che riguardano la NATO.
Link di approfondimentoIl bombardamento su Belgrado. La verità su quell'attacco - East Journal https://www.eastjournal.net/archives/16276Bombardamenti su Belgrado https://youtu.be/H8-3JQcKWkgTG 2, 19 aprile 1999 https://www.youtube.com/watch?v=L2APrXsfql8Diego Fusaro sui bombardamenti NATO a Belgrado https://www.youtube.com/watch?v=Ncg-F2x7Yy0Nova Lectio - Com'è scoppiata la guerra in Libia? (vera spiegazione)https://youtu.be/N-yTupRY_ak Le vittime dei bombardamenti Nato in Libia? La verità contro un muro di gomma - Contropiano https://contropiano.org/news/politica-news/2021/03/26/le-vittime-dei-bombardamenti-nato-in-libia-la-verita-contro-un-muro-di-gomma-0137523La Russa racconta le dinamiche dell’interventto Italiano in Libia https://youtu.be/wCwiXDriKVI9 aprile 2022 - Le foto di Mariana Vyscemyrska hanno fatto il giro del mondo recapitando un racconto che però non le apparteneva. In un reportage in esclusiva per #VisioneTV Giorgio Bianchi è riuscito a rintracciarla e in una lunga intervista le ha consentito di spiegare, dal suo punto di vista, cos’è successo a Mariupol quel 9 marzo, e cosa sta succedendo in Ucraina.
#Ucraina#Russia#Mariupol#GiorgioBianchi#VisioneTVIntervista completa di su VisioneTV https://youtu.be/pj5ElB3Fnp0 Web: https://www.visionetv.it2 aprile 2022 - Sergio Romano, ambasciatore italiano presso la NATO dal 1983 al 1985 e a Mosca dal 1985 al 1989 parla della Russia di Putin in un incontro in collaborazione con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. È il 2017.
11 giugno 2010, in un’intervista Vladimir Putin parla del “modello democratico” occidentale https://youtu.be/94nfjBukbEY28 maggio 2017, èStoria, La grande Russia di Putin, conversazione tra Antonio Carioti e Sergio Romano https://youtu.be/UjXutbQp-rg26 marzo 2022, Il discorso di Joe Biden a Varsavia https://youtu.be/4G8TZ49qfzcL’indecisione di Obama in Siria, Articolo di Treccani del 09 settembre 2013 https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/L_indecisione_di_Obama_in_Siria.htmlQuesto video è stato rimosso da Youtube
In che modo i tuoi contenuti hanno violato le normeYouTube non tollera contenuti che mettano esplicitamente in discussione l'efficacia delle linee guida fornite dalle autorità sanitarie locali o dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in relazione alle misure di distanziamento sociale e autoisolamento e che possano portare le persone ad agire in contrasto con tali linee guida. Scopri di più qui.Il ricorso (inutile)Il filosofo Massimo Cacciari esprime una posizione critica sul livello di preparazione e di competenza della politica italiana. Il breve passaggio sulle norme anti-COVID rientra nel più generale discorso del filosofo le cui posizioni sono note, perciò la rimozione del video finirebbe per rappresentare un'operazione di cieca e inutile censura danneggiando di fatto l'immagine della piattaforma.30 marzo 2022 - Sul canale “Darsi Pace” di Marco Guzzi è stata pubblicata oggi un’intervista a Massimo Cacciari del 6 marzo scorso. Il filosofo parla del governo dell’emergenza e della crisi Ucraina constatando tristemente che c’è oggi una politica del tutto ignorante.
https://youtu.be/JQBlFQoFtb4#Cacciari#Russia#Ucraina#emergenza27 marzo 2022 - Un montaggio toccante tratto da un servizio pubblicato ieri 26 marzo 2022 da Visione TV sul suo canale Youtube https://youtu.be/hhgkm4VsyhU che merita di essere visto integralmente.
Riprese e interviste “sul campo” aggiungono alcuni significativi tasselli che, se non la rovesciano totalmente, certamente completano la visione che riusciamo ad avere dall’enorme distanza geografica e culturale in cui ci troviamo.
17 marzo 2022 - Fabio Duranti su Radio Radio rilancia il servizio di Tucker Carlson su Fox News che dimostra il coinvolgimento USA nella rete di laboratori di ricerca per armi biologiche realizzati in Ucraina.
BIO-GUERRA UCRAINA: QUELLO CHE NASCONDONO SULLE ARMI BIOLOGICHE USA ▷ [LA RESA DEI CONTI] Parte 1 https://youtu.be/BBlNxP9ejK4BIO-GUERRA UCRAINA: QUELLO CHE NASCONDONO SULLE ARMI BIOLOGICHE USA ▷ [LA RESA DEI CONTI] Parte 2 https://youtu.be/Ei5l6Owkh-Y13 marzo 2022 - La lunga intervista di Oliver Stone a Putin realizzata a partire dal 2015 fino a febbraio del 2017 è visibile gratuitamente per gli utenti Prime Video (https://www.primevideo.com/detail/0OJV0HQVXKEX230BWRDJ3ELG87/ref=atv_dp_share_cu_r) in quattro episodi di circa un’ora che rappresentano ormai un documento storico importantissimo. In questo stralcio Putin parla delle tensioni derivate dall’allargamento a est della NATO portato a termine durante le presidenze Clinton e Bush.
9 marzo 2022 - Nel raccontare chi è Volodymyr Zelenskyy, Lilin spiega come è giunto al successo tramite la serie TV “Servitore del popolo”, andata in onda a partire dal 2015, a un anno dal rovesciamento del governo del presidente ucraino Viktor Janukovyč che aveva stretto forti rapporti economici con la Russia di Putin rinunciando alla firma dell’accordo di associazione che rappresentava il primo passo della procedura di ingresso nell'Unione europea.
Oltre ad interpretare il ruolo principale del presidente buono, Zelenskyy è stato sceneggiatore, regista e produttore della fiction, attraverso la società Kvartal 95 di cui molti componenti lo staff hanno poi ricevuto importanti incarichi nell'amministrazione presidenziale dell'Ucraina e persino nei servizi segreti.
(https://en.wikipedia.org/wiki/Kvartal_95_Studio)Lilin rivela che in realtà dietro l’operazione c’era l’oligarca ucraino Igor Kolomoisky, noto per aver finanziato numerosi battaglioni paramilitari impiegati nella guerra civile del Donbass. Un articolo dell’aprile 2015 di East Journal fa emergere il carattere e il “peso” di Kolomoisky nella politica dell’Ucraina.
“Igor Kolomoisky si è dimesso da governatore della regione di Dnepropetrovsk. Sembra questo il risultato più significativo degli ultimi avvenimenti politici in Ucraina. Era diventata insostenibile la posizione dell’oligarca che meglio degli altri è riuscito a cavalcare il caos post-maidan, finanziando numerosi battaglioni paramilitari e rifornendo di carburante l’esercito ucraino impegnato nella sua azione anti-terrorismo nel Donbass. Dopo che #Poroshenko (Allora presidente ucraino ndr.) ha accettato le sue dimissioni, è stato lo stesso Kolomoisky ad evidenziare come si fosse spesso ”comportato in maniera troppo indipendente”, non rispettando le gerarchie di potere e le indicazioni del Presidente.
(...) Il “clan di Kolomoisky” ha dimostrato, infatti, tutta la sua forza nel difendere anche fisicamente i propri interessi, compito facilitato da uomini armati provenienti dai numerosi battaglioni paramilitari finanziati direttamente dall’ormai ex-governatore di Dnepropetrovsk. “
Lilin risponde poi alle domande sull’efficacia delle sanzioni agli oligarchi russi (perché quelli occidentali si meritano l’aggettivo di miliardario o filantropo? ndr.) e cita le dichiarazioni di Deripaska da cui emerge il risentimento verso un’#Europa considerata evidentemente ingrata.
26 febbraio 2022 - Dalla Russia e dall’Ucraina non arrivano in questo momento informazioni attendibili, e non possiamo ormai più fare affidamento sui media ufficiali che giungono al punto di construire le notizie attingendo a foto false, o di far parlare gli inviati sulle immagini di un videogioco spacciandole per un bombardamento di Kiev.
Non sappiamo se Simone Guida e Sara Reginella si conoscono ma li abbiamo accostati sfruttando alcuni loro frame prodotti tra maggio e novembre 2021 riguardo alle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina per evidenziare e chiarire in 7 minuti alcuni importanti aspetti che sono alla base del conflitto in corso.